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venerdì , 26 Aprile 2024

Non chiamatelo femminismo, ovvero il femminismo visto da un Maschio.

Negli ultimi anni, si è fatto strada nella cultura di sinistra il  radical feminist chic. Perché se sei di sinistra sei femminista per forza. Questo si traduce  in un sostegno incondizionato, ma tiepido,  alle battaglie portate avanti dal movimento “femminista” infarcito di buoni consigli al  testosterone, perché in fondo, anche  le femministe hanno bisogno di un uomo.

Donne, fate largo, arrivo io, i vostri problemi stanno per finire. Sono già finiti. Sarebbero già finiti, se mi deste retta e faceste come dico io.”

Perché essere femminista ci rende tutti più buoni. Certo che servono più diritti per le donne. Del resto, una brava moglie e una brava madre non si merita forse una ricompensa, ogni tanto? Io per esempio lavo il bagno ogni sabato, niente specchio e niente water, che a tutto c’è un limite, ma il mio contributo simbolico lo do, eccome. Me too, bellezza.

 “Che begli occhi che hai”, non si può più dire, va a finire che ti accusano di molestie. Ma con due slogan femministi diventi irresistibile e fra un “no è no” e “certo che le donne devono lavorare ed avere lo stesso salario”, ti aprono le gambe in men che non si dica.

Ma allora, perché un uomo dovrebbe essere femminista?

Perché non si può non desiderare un mondo dove la giustizia sociale consenta all’altro di  soddisfare quella serie di bisogni che da solo non potrebbe realizzare.

Quindi per prima cosa bisogna imparare a riconoscere l’altro, ciò che è fuori da sé. Evitando inutili ed approssimativi smarmellamenti di diritti universali, che di universale hanno solo la carta sulla quale sono scritti.

Non si tratta di tenere in equilibrio un’unica enorme palla chiamata genere umano. Non si tratta neanche di tenere in equilibrio due meno enormi palle chiamate maschi e femmine, non si tratta di tenere in equilibrio sulla bilancia del mondo occidentale la palla del resto del mondo. Si tratta di tenere in equilibrio 7,4 miliardi di palle, presenti sul pianeta terra. Ciascuna con una suo precisa e indifferibile identità. Questo mi suona molto femminista.

Per il “maschio bianco di 36 anni europeo e cittadino” che vi sta scrivendo, che ha avuto accesso a qualsiasi tipo di esperienza che potesse desiderare, che non è stato mai discriminato per il suo corpo, per le sue idee politiche, religiose, per il suo orientamento sessuale o altro ( esclusa forse la fede calcistica, ma essendo una fede è comprensibile) è stato molto difficile immergersi nella “cultura femminista” e sicuramente non ci sono riuscito, forse mai ci riuscirò, ma non smetterò di tentare. Lo giuro vostr* Onor*

Che cosa ho capito del femminismo?

Come ogni fenomeno sociale, dal quale siamo informati dai mass-media, bisogna immediatamente scartare la visione femminista nella cultura di massa. Quello che ci viene proposto in TV come femminismo non è femminismo. E’ una poltiglia alla quale si aggrappano disperati per sminuire un movimento filosofico che  è molto più profondo e vuole incidere nella società molto di più che non levando l’IVA sugli assorbenti.

Mi sento di paragonarli al movimento FFF, visti n Tv sembrano dei coglioni che pensano di salvareil mondo dal capitalismo insaponandosi prima di aprire l’acqua della doccia, poi li conosci e scopri che invece hanno ben chiara la lotta contro il sistema capitalo-cratico in cui siamo immersi.

Mi sono accostato al femminismo leggendo questi testi e trovandoli calzanti anche per una serie di problemi che, pur non essendo donna, sperimento vivendo immerso nella società nella quale vivo. Quindi non fatevi ingannare dal titolo. Coraggio!

Susan Bordo: “Il peso del Corpo”

Michel Foucault, “Historie de la sexualitè”

Michel Foucolt, “Surveiller et Punir”

Sant’ Agostino “Le confessioni”

Simone de Beauvoir “Il secondo sesso”

Igbo Chimamanda Ngozi Adichie “Dovremmo essere tutti femministi”

Franco Restaino Adriana Cavarero “Le filosofie femministe: due secoli di battaglie teoriche e pratiche”

Spero che possiate suggerirmene degli altri. Spero anche soprattutto in un acceso dibattito. Leggere e basta è un atto di autoerotismo ed io devo astrarmi da qualsiasi forma di onanismo se voglio provarci davvero.

In questi piccoli articoli  che cercherò di tenere settimanalmente, avrò un unico e solo obiettivo: Diventare Femminista o meglio cercare di aumentare il grado di Giustizia Sociale nel mondo, attraverso lo studio,l’attività politica e la pratica i comportamenti che consentano  all’altro (ma soprattutto a me stesso)  di  soddisfare quella serie di bisogni che da solo non potrebbe (potrei)realizzare.

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