Il 25 aprile è uscito su Il Fatto Quotidiano un articolo dove Mauro Del Corno critica la MMT (Modern Monetary Theory) con una delle accuse più banali di sempre: queste politiche portano al nazismo. Per farla breve, l’autore (dopo aver sottolineato che questa è la teoria economica portata avanti da Bernie Sanders e Alexandria Ocasio-Cortez) sostiene che l’ascesa del nazismo fu causata proprio da una politica monetaria “allegra”.
Subito dopo l’autore decide di spezzare una lancia in favore dei “cavalieri della MMT” (così li chiama): in questo momento una scelta come quella di stampare moneta non sarebbe un problema, a patto che questa sia solo per questo periodo dato che una banca centrale dovrebbe emettere denaro come una medicina: “più si usano farmaci più difficile diventa smettere”.
Questo un breve sunto dell’articolo che vi incollo qui sotto nei commenti.
Posto che la MMT non sostiene di stampare moneta a caso, il problema è che l’autore non racconta tutta la storia. In Germania, dopo la crisi del ’29, venne eletto cancelliere un conservatore cattolico del partito Zentrum: Heinrich Bruning. Questo cancelliere impose restrizioni al credito bancario e abbassò i salari avviando quella che oggi definiamo una politica di austerity.
Nel giro di poco tempo queste scelte produssero una spaventosa contrazione dell’economia tedesca e la disoccupazione schizzò fino al 25%.
Questo produsse sfiducia nella classe politica e, in generale, nel parlamentarismo.
Bruning cade nel maggio del ’32 e nel giro di 6 mesi cambiarono ben 2 governi fino ad arrivare a gennaio del ’33 quando viene eletto Adolf Hitler.
In poche parole è avvenuto esattamente il contrario di quanto descritto nell’articolo, giusto per puntualizzare.
Il problema di oggi tuttavia rimane. La crisi del COVID-19 ha dimostrato e dimostra ogni giorno come l’attuale sistema economico non funzioni e si traduca nello smantellamento di tutti i servizi, tipo quello sanitario. È sbagliato dunque in un momento come questo provare a immaginare un sistema differente?
È sbagliato mettere in discussione un modello economico che ha mostrato tutta la propria rigidità?
Sarebbe bello che i giornali come Il Fatto Quotidiano ma anche come la Repubblica, Corriere della Sera, La Stampa, Il Sole 24 ORE dessero spazio a un dibattito sempre più acceso al livello globale invece che continuare a sostenere ossessivamente lo stesso modello che ci sta portando sempre di più verso il disastro economico e sociale.
Anche perché, per riprendere la metafora della medicina, la banca centrale non può essere un medico, ma dovrebbe essere il braccio che, su ordine del cervello, si muove e permette di usare le mani.
E, giusto per essere chiari, il cervello è lo Stato e la mano deve essere tutt’altro che invisibile.