di Jessica Lopez
Il Primo Ministro Albanese, Edi Rama, ha parlato ieri davanti ai giornalisti in occasione della partenza di trenta medici e infermieri inviati in aiuto dell’Italia.
Il discorso di Rama è quanto di più vicino ai valori della fraternità e dell’aiuto reciproco che io abbia ascoltato da un Capo di Stato dell’Unione da quando il nostro Paese è stato colpito dall’epidemia del CoVid.
Le parole di Rama risultano nella loro semplicità ancora più dense di significato.
“È vero che tutti sono rinchiusi dentro le loro frontiere e anche paesi ricchissimi hanno girato le spalle agli altri, ma forse proprio perché non siamo ricchissimi, e neanche privi di memoria, non possiamo permetterci di dimostrare all’Italia che noi albanesi ci dimentichiamo dell’amico in difficoltà.”
“So che 30 medici e infermieri non cambieranno il rapporto di forza micidiale di questo nemico invisibile e le forze in tenuta bianca che lo stanno affrontando sulle linea del fuoco dall’altra parte del mare.
Rama parla di vite umane, amicizia, aiuto, difficoltà, e ancora di nemico invisibile.
Rama parla di paesi ricchissimi che si sono chiusi e di frontiere che si sono innalzate.
Sono parole scelte con cura da un uomo politico che nella vita privata e personale ha sperimentato sulla sua pelle l’esilio e l’accoglienza di un Paese vicino e che non ha misconosciuto l’unica ragione che di fatto ha portato alla nascita dell’Unione Europea: la seconda guerra mondiale e il suo carico immane di sofferenza diffusa nel Vecchio Continente e la perdita altissima in termini di vite umane.
Ci siamo riuniti in un organismo comunitario per essere più forti assieme, più forti dei nostri confini territoriali, più forti delle differenze linguistiche e culturali e più forti persino delle differenze economiche.
Ma il grigiore e il rigorismo del blocco Nord Europeo ha asservito il sogno dei nostri padri fondatori, un sogno umano e culturale, lo ha depauperato della sua carica vitale e lo ha soggiogato al dominio di un solo Dio, il vile Dio Denaro.
La solidarietà non si chiede, si offre.
E la solidarietà non dipende dai numeri.
L’Albania , un Paese più piccolo e povero del nostro, ha dato una grande esempio di solidarietà e nello specifico di reale solidarietà europea, e noi non possiamo che dire grazie e renderle il giusto onore.